Tra le formazioni italiane attualmente sulla scena musicale, il quartetto Enten Eller è una delle più stabili e nel corso dei suoi venticinque anni di attività ha maturato una fisionomia sempre meglio definita, in cui diversi ingredienti si integrano con vitalità. In primo luogo scrittura e improvvisazione, che cercano equilibri e costanti stimoli reciproci... Poi l’alternanza tra momenti lirico-cameristici, dove l’attenzione è al timbro e alle tessiture, ed episodi dalla ritmica marcata, in cui si avvertono le influenze delle avanguardie nere americane o del rock progressivo degli anni Settanta. Le quattro personalità coinvolte, pur essendo voci solistiche di valore, cercano soprattutto un sound di gruppo. ..
La storia degli Enten Eller è lunga un quarto di secolo. O giù di li. L’insegna fu innalzata nel 1986 dal batterista e percussionista piemontese Massimo Barbiero, allora ventitreenne, con dichiarati intenti sperimentali, ma l’attuale formazione del quartetto è più recente d’un decennio. Insieme a lui, sin dall’inizio, c’è il chitarrista, col quale condivide ampia porzione d’interessi: i due hanno spesso collaborato anche in altri progetti proponendosi anche in duo. Il primo lavoro in quartetto con Alberto Mandarini (tromba e flicorno) e Giovanni Maier (contrabbasso) è “trait d’union”, del 1997, e curiosamente la cosa si è ripetuta una sola volta (“Atlantide”, 2007). Nulla da eccepire: la formazione ha costituzione talmente solida da poter accettare rapporti esterni senza tema di tradimenti, ma anzi godendone appieno gli arricchimenti espressivi.
Così nel 99 e nel 2000 ha flirtato con Tim Berne i “Melquiades” e “Auto da Fè”, nel 2003 e nel 2006 ha ingoblato Achille Succi e Lauro Rossi (“Euclide” e “Settimo sigillo”) e nel 2009 ha incrociato gli strumenti con i fiati dell’ormai italo-argentino Javier Girotto. L’organico si regge in primo luogo sul batterista Massimo Barbiero (leader dell’ensemble di percussioni Odwalla) e sul chitarrista Maurizio Brunod, fondatori del gruppo. Entrambi d’Ivrea, hanno mosso i primi passi nella stimolante Cooperativa Musica Creativa di Torino. C’è poi il trombettista Alberto Mandarini, apprezzato tra i migliori giovani solisti italiani. Nel suo curricolo troviamo sia un fitto lavoro nel jazz e nella musica improvvisata (Instabile Orchestra,Buzz Duo con Guido Mazzon e Brasserie Trio), che nel campo della musica colta, sotto la direzione di maestri come Giuseppe Sinopoli e Luciano Berio. .. Giovanni Maier è uno dei contrabbassisti di punta della nuova scena europea e tra le altre cose ricordiamo la sua presenza negli Electric Five di Enrico Rava e nell’Instabile Orchestra.
Enten Eller ha registrato 14 cd e un dvd: in, “Melquiades”, l’illustre ospite speciale Tim Berne non esita a trovare un solido accordo stimolato dalle trame sonore del gruppo e dalla sua duttilità, il cd è stato recensito nella storica rubrica Hot Box nel Mese di gennaio, dalla più importante rivista di jazz del mondo DOWN BEAT (evento raramente accaduto ad un gruppo italiano) , mentre ”Auto da Fè” seconda prova con Berne ha avuto tre ristampe nel giro di pochi mesi. Il gruppo è aperto alla collaborazione di molti musicisti della scena creativa italiana e mondiale, i trombonisti Giancarlo Schiaffini e Lauro Rossi, il sassofonisti Tim Berne, Javier Girotto, Achille Succi e Carlo Actis Dato sono alcuni tra quelli con cui il gruppo collabora. Enten Eller è stato votato tra le migliori formazioni italiane riconoscimento attribuito dalla (Top Ten 2001 e nel 2010,11,12,14,18 ) della rivista Musica Jazz , e dal Jazz It Award 2010,11,12ed ha partecipato ai maggiori festival come Cremona, Trento, Udin & Jazz, Musica sulle Bocche, Euro Jazz , Clusone, Pisa , Brescia, Roma...